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Per utilizzare l’energia geotermica, si sfruttano le spaccature degli strati rocciosi: le acque riscaldate e i vapori che dilagano dalle sorgenti di calore (tra cui il magma a basse profondità) raggiungono la superficie, qui vengono captati dai pozzi geotermici di estrazione. Il vapore dei pozzi è incanalato all’interno di tubature che prendono il nome di vapordotti e, attraverso l’azione di una turbina, l’energia ricavata è convertita in energia meccanica di rotazione.
In linea generale, si potrebbe dire che l’Italia ha un sottosuolo fertile in tal senso, in quanto permette di mettere a frutto l’energia geotermica quasi dappertutto. Prima dell’installazione, bisogna richiedere una consulenza sulla fattibilità dell’operazione, per accertarsi o meno se l’istallazione dell’impianto è fattibile e per assicurarsi che il terreno in questione non abbia vincoli idrogeologici o acque sotterranee.
Per far si che un impianto geotermico performi con il massimo dell’efficienza bisogna assicurarsi quindi se la struttura che lo ospita è predisposta (bisogna poter contare su una casa coibentata che sappia mantenere il calore) e ottimizzare il terreno a disposizione. Come fattore secondario, si può optare per l’installazione di pannelli fotovoltaici che integrino il sistema di riscaldamento dell’acqua.
Il costo può essere abbastanza variabile a seconda di vari indicatori (condizioni geologiche, tipo di impianto etc.); indicativamente, la spesa per un’abitazione di 100 metri quadri si aggira fra i 10.000 e i 25.000 euro.
L’energia Geotermica è un’energia pulita. Essendo un’energia rinnovabile mette a profitto bacini inesauribili: l’erogazione è costante, priva di cambiamenti nell’arco della giornata o a livello stagionale, e non risente delle variazioni di tempo. In base al tipo di fonte, può essere usata per vari utilizzi, tra cui nei complessi termali, per pompe di calore, come riscaldamento domestico o ancora per produrre energia elettrica.
Anche il costo si aggiunge alla lista dei pro: messo a paragone con un impianto tradizionale, difatti, consente un alleggerimento dei costi che può sfiorare anche l’80%. Per di più, non sono presenti rischi di emissioni nocive o di incendi, né emissioni di anidride carbonica e trattandosi di un tipo di impianto assolutamente silenzioso, non causa inquinamento acustico nelle immediate vicinanze.
Uno svantaggio che può provenire da un impianto di energia geotermica deriva dall’odore. Dalle centrali geotermiche si diffonde un olezzo non molto gradevole, causato in particolare dall’idrogeno solforato, generando eventuali dissapori con gli abitanti della zona. Ciononostante, il problema dell’odore sgradevole lo si potrebbe mettere fuori gioco semplicemente installando gli impianti in punti ad hoc dove è possibile debellare una parte cospicua delle esalazioni prima che possano librarsi nell’aria.
Un altro elemento sfavorevole legato alle centrali geotermiche è l’immagine negativa che riversano sul panorama. Infatti, ad ogni centrale devono corrispondere varie tubature di grossa entità che possono impattare in modo profondo sul paesaggio attorno al quale vengono costruite. Una possibile soluzione potrebbe essere affidarsi a progetti di ingegneria ambientale ad hoc. Gli ostacoli sono tuttavia sempre leggermente inferiori rispetto a quelli causati da altri tradizionali impianti industriali per l’approvvigionamento di energia.
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